Arriva prima o poi il momento in cui un bambino pone questa domanda: “Babbo Natale esiste o è un’invenzione?” È un momento che spesso trascuriamo, non gli diamo abbastanza importanza, dicendoci che il bambino è cresciuto ed è giunto il momento di dirgli la verità. Ma in verità, questo momento può essere anche traumatico: si spezzano sogni, il bambino potrebbe sentirsi preso in giro e ridicolizzato, quindi è meglio saper rispondere in modo da non distruggere quella magia che il Natale porta con sé.
Pensate se un fervente cattolico un giorno sentisse il Papa, a cui ha sempre creduto, dire che Dio, Gesù e tutto quello a cui ha sempre creduto in verità sono solo invenzioni, “Ve lo abbiamo detto solo perché la fede aiuta a superare i momenti difficili ma son tutte fandonie, non esiste niente”, come ci rimarrebbe? Per il bambino è la stessa cosa. Ha sempre creduto a renne volanti, elfi, un signore buono con la barba bianca he scende dal camino vestito di rosso e porta doni.. Babbo Natale è stato per diversi anni il suo essere speciale, buono e capace di fare cose che noi umani non possiamo fare… dobbiamo quindi metterci dei panni del piccolo per comprendere come meglio affrontare questa sua richiesta di chiarimenti.
Come fare quindi? Fortunatamente le mie due figlie sono cresciute sentendomi parlare di energia invisibile, mi hanno sempre visto stare in natura ringraziando gli elementi, sanno che niente si crea e niente si distrugge come ci dice Lavoisier ma come anche oggi la fisica quantistica dimostra, per cui ho un terreno fertile su cui lavorare… ma non sarà difficile spiegarlo anche a un bambino che comunque ha molte più aperture di un adulto al mondo meno visibile, non ha ancora quegli schemi tipici “dei grandi” che si chiudono in gabbie di pensiero invalicabili.
Ecco quindi quello che ho detto a suo tempo alla mia figlia più grande e quest’anno alla più piccola.
Tanto tempo fa esisteva un personaggio di nome Nicola. Era un vescovo cristiano del IV secolo noto per la sua generosità verso i bisognosi, in particolare i bambini. Aveva una barba lunga bianca e abiti da vescovo, che allora erano bianco rosso e oro. Una delle storie più note è quella in cui aiutò tre sorelle povere donando loro delle borse di monete d’oro, permettendo loro di smettere di fare una brutta vita, si dice anche che salvò tre bambini e non si faceva mai pubblicità per questo, lo faceva perché era buono, donava in segreto. Quando morì venne fatto santo e da allora per ricordarlo e non far morire il suo spirito di generosità e buon cuore, in molti paesi iniziarono a festeggiarlo, non sempre il 25 dicembre, ad esempio nei Paesi Bassi, la tradizione di Sinterklaas, la versione olandese di San Nicola, era celebrato il 6 dicembre, giorno della festa di San Nicola, portando doni ai bambini. Gli olandesi portarono questa tradizione in America, dove si evolse ulteriormente.
La trasformazione di San Nicola/Sinterklaas in Santa Claus ha preso slancio negli Stati Uniti nel XIX secolo. La poesia del 1823 ‘A Visit from St. Nicholas’ di Clement Clarke Moore ha plasmato l’immagine di un uomo gioviale che viaggia su una slitta trainata da renne e scende dai camini per portare doni. Non si può certo dire a un bambino che viene a trovarci uno spirito, gli farebbe paura, non capirebbe, e allora si racconta in modo che i piccoli possono comprenderlo e per questo inventiamo le slitte e le renne ma in verità è lo spirito di San Nicola che ci fa visita e noi adulti lo aiutiamo a essere visto e compreso dai bambini… per cui lo raccontiamo come una storia che però non è del tutto inventata anzi, è un modo per far capire anche ai più piccini che lo spirito del Natale, del buon Nicola, non muore quando muore la persona ma può continuare a vivere se noi lo aiutiamo a manifestarsi il giorno di Natale, portando doni in segreto ai bambini che lui tanto amava.
Ed ecco che ogni anno, anche dopo aver saputo che Babbo Natale non arriva con la slitta e le renne, portiamo fuori del cibo in dono alla Natura, dove vivono tutte le energie invisibili. Quella notte quel cibo potrebbe essere mangiato da un animale, cadere a terra per nutrire altre vite animali o vegetali, in ogni modo lo doniamo all’Universo dove vivono tutte le energie invisibili tra cui anche lo spirito di San Nicola, sotto un’altra forma, meno densa, invisibile ma sempre presente e ogni anno mettiamo doni sotto l’albero per ricordarlo. Dal momento che un bambino viene a sapere questa verità ha un grande compito : quello di proseguire questa tradizione. Babbo Natale esiste… eccome se esiste…ma non può portare doni tradizionali, a quelli ci pensano gli adulti ma quello che possiamo fare è inviargli una preghiera, un pensiero con il cuore per ringraziarlo di quello che ha fatto e che tramite il suo esempio continua a fare!
Personalmente ogni Natale continuerò a portare, insieme alle mie figlie ormai grandi, cibo in natura in dono allo spirito del Natale, fare regali e inventare cacce al tesoro sempre più complicate… per chi volesse prenderne una ad esempio ecco quella che ho fatto quest’anno:
SULL’ALBERO:
Che bello Asia e Helena, è Natale di già…
e noi folletti nascondiamo i regali qua e là.
Per trovarli segui la nostra scia!
Il primo indizio? Dove è freddo sarà il VIA!
IN FRIGORIFERO
Tra carote, lattuga e un po’ di formaggio …
Ecco il prossimo messaggio!
Cerca bene, non essere stanca…
Prova a guardare nella cassapanca
CASSAPANCA
I folletti ridono e batton le mani:
“Nascondiamo tutto nei posti più strani!”
Ora guarda nella scarpiera in fretta
Il prossimo indizio lì ti aspetta!
SCARPIERA
Tra scarpe strette, basse o con i tacchi
Un nuovo indizio per i vostri pacchi
Leggi bene, con sguardo meno pigro..
Cerca in bagno vicino al libro!
BAGNO
Tra saponi profumati e odore di popò
Continuate a cercare un altro po’
Sotto due cuscini trovate un doppio indizio
…risolvetelo e sarà un nuovo inzio!
DUE MESSAGGI SOTTO DUE CUSCINI DIVERSI
1° biglietto: CERCA SOTTO LO
2°biglietto lettere da anagrammare: O I N T S O
SOTTO LO STOINO
I folletti danzano e fanno festa
di nascondigli ne han 1000 in testa …
ora cercate tra i calzini, nel cassetto
quello di mamma… ops… ormai l’ho detto!
CASSETO DEI CALZINI
Ben fatto! Siete proprio geniali
Ma quest’anno vi serviranno le ali
Il prossimo indizio l’ho messo sul tetto
Andate a cercarlo… troverete il verdetto!
Come arrivarci? Beh …senza renne,
senza le ali coperte di penne,
senza polvere fatata che fa una magia …
potete farlo con la fantasia
Oppure ho cambiato idea…cercate dentro quell’oggetto
che potrebbe farvi credere di essere su un tetto
se lo indossi puoi vivere le avventure che vuoi
anche volare su un carro di buoi
combattere con mostri di altri pianeti
trovarti al polo nord insieme allo jeti
insomma hai capito… guarda lì…
nella custodia del visore 3d!
CUSTODIA DEL VISORE 3D
Oh che ridere! Abbiam quasi finito…
Volete i regali eh? A Natale è un bel rito…
L’ultimo passo è davvero un’avventura
CERCATE L’INDIZIO NELLA SPAZZATURA!
SPAZZATURA
Anagrammate ora la parola “presente,”
scoprirete un indizio sorprendente!
Non perdere tempo e con riguardo
nella sua casa date uno sguardo…
TECA DEL SERPENTE (eh sì abbiamo questa passione!)
Sono Auribale, un folletto birichino,
Il mio nome è da indovino …
Se lo anagrammate siete a posto!
Vi svelerà il nome di un posto…
Vi do un altro indizio sennò lo trovate domani…
…Si riferisce a quella di Dani
NELLA BAULIERA DELLA MACCHINA DI DANIELE
Natale è magia, risate e calore…
Aprite i regali, son fatti con il cuore!
E ricordate che per poterli acquistare
anche i nonni, la Jessica e Dany, han
dovuto partecipare …
perchè tra tutti i regali, quello più bello
ricordate bene: non è avere un castello …
non sono i soldi, o doni costosi
ma è avere una casa , due cani pelosi,
potersi abbracciare e dirsi senza pene…
STRINGIMI FORTE…TI VOGLIO TANTO BENE!
Non lasciate mai che la magia del Natale scompaia! Ogni momento per stare insieme e far festa è un regalo. Come sentii in un film e mi rimase impresso : il presente è un regalo… per questo “regalo” in inglese si dice “present”
Jessica Venturi
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