Il cambiamento è un processo complesso che richiede dedizione, impegno e un percorso di consapevolezza che porti a una conoscenza profonda di se stessi. Sono la prima a scrivere “frasi a effetto” sui social ma sono anche la prima a rendermi conto di quanto siano utili soltanto a accendere una flebile fiamma dentro qualcuno in cui risuonano, fiamma che si spegne facilmente se non supportata dal giusto materiale da far ardere dentro di noi. Molti di noi si trovano ad un certo punto della propria esistenza a chiedersi “Come posso cambiare la mia vita? Come posso migliorare la mia situazione e trovare la felicità?” e magari cerchiamo qualche frase confortante sul primo social che abbiamo sotto mano.
Mi trovo spesso ad osservarmi allo specchio e dirmi: Perché non la smetti di scrivere frasi? Ce ne sono così tante che circolano…spesso messe in bocca a filosofi o psicologi senza neppure il contesto giusto, ma comunque capaci di far riflettere per qualche secondo chi le legge.
Poi mi dico che ogni volta che pubblico qualcosa di più profondo non viene letta perché siamo ormai abituati al “tutto e subito”, a fruire di materiali rapidi e indolori ed è difficile richiamare l’attenzione di chi legge. Termino quasi sempre convincendomi che da qualche parte bisogna partire per cui se si vuole portare le persone in un percorso di consapevolezza occorre iniziare da qualcosa che attiri la loro attenzione sperando che poi seguano comportamenti mirati a dare un senso alla motivazione al cambiamento che si è momentaneamente accesa.
Ma torniamo a noi: molte persone desiderano ardentemente cambiare la loro vita, ma si ritrovano bloccate in cicli distruttivi che sembrano impossibili da rompere perché sono legati a schemi interiori che agiscono in modo automatico e che senza qualcuno che li fa notare, avranno il sopravvento su qualsiasi altro pensiero.
Voglio analizzare con te alcune delle cause comuni che impediscono il cambiamento:
Perdita di Tempo in Lamentele: Le lamentele sono un tranello comune in cui molti cadono. Perdere tempo, ore, giorni o addirittura una vita intera a lamentarsi senza agire, mantiene le persone incastrate in schemi automatici e distruttivi. Questi schemi, radicati profondamente a livello inconscio, sono difficili da identificare e superare senza l’aiuto di una guida esperta ma vediamoli meglio nel prossimo punto.
Schemi Automatici: La vita moderna è disseminata di consigli rapidi e soluzioni apparentemente semplici, proclamate sui social media o condivise da amici benintenzionati. Tuttavia, senza una consapevolezza profonda degli schemi automatici che guidano il nostro comportamento, qualsiasi entusiasmo iniziale verso il cambiamento può essere rapidamente sovrastato dai vecchi modi di pensare e agire. È cruciale riconoscere questi schemi e lavorare attivamente per cambiarli.
Queste configurazioni o strutture di pensiero radicate, guidano la nostra percezione, il pensiero e il comportamento in modo automatico. Essi si sviluppano attraverso esperienze passate, educazione, cultura, e influenze sociali. Pur essendo utili per aiutarci a navigare nel mondo in modo efficiente, possono diventare deleteri quando si tratta di cambiamento personale. Come? Ti elenco solo alcuni casi in cui agiscono in modo che tu possa renderti conto del loro peso nella nostra esistenza.
- Resistenza al Cambiamento: Gli schemi mentali possono creare una forte resistenza al cambiamento, tendono infatti a mantenere lo status quo, rendendo difficile per l’individuo vedere oltre le proprie abitudini consolidate e reagire in modo diverso alle situazioni.
- Cecità Selettiva: Gli schemi possono causare cecità selettiva, dove l’individuo vede solo ciò che conferma i suoi attuali schemi di pensiero e ignora o minimizza le informazioni che sfidano questi schemi.
- Autosabotaggio: Gli schemi negativi possono portare a comportamenti di autosabotaggio, dove, anche se inconsciamente, l’individuo agisce in modo da ostacolare il proprio successo o felicità.
- Riflessione Limitata: Essi possono limitare la capacità di riflettere in modo critico o di vedere le situazioni da diverse prospettive, restringendo così la gamma di opzioni percepite e soluzioni disponibili.
- Retroazione Negativa: Gli schemi mentali possono creare cicli di retroazione negativa, dove le reazioni e i comportamenti prodotti dagli schemi esistenti rinforzano ulteriormente quegli stessi schemi.
- Eccessiva Generalizzazione: Gli schemi possono portare a generalizzazioni eccessive, dove l’individuo applica vecchi schemi a nuove situazioni in modo inappropriato o disfunzionale.
- Fissazione e Rumorosità Mentale: Essi possono causare una fissazione su certe idee o credenze, creando “rumore” mentale che impedisce una chiara valutazione e presa di decisioni.
- Bassa Autostima e Percezione Distorta: Gli schemi negativi riguardo a se stessi possono contribuire a una bassa autostima o a una percezione distorta delle proprie capacità, ostacolando così il processo di cambiamento.
L’Importanza dell’Allenamento e della Costanza: Cambiare il corso della propria vita non è un’impresa da poco; richiede un impegno serio e sostenuto. Come allenare il corpo in una palestra o modificare la dieta per mantenere un fisico sano, anche la mente necessita di un allenamento regolare. Conoscete qualcuno che dopo essersi “fatto i muscoli” in palestra li ha mantenuti senza continuare ad allenarli? O qualcuno che dopo essere dimagrito con una dieta, ha ripreso le vecchie abitudini alimentari e si è mantenuto in forma? Non credo…e come per il corpo, anche per la mente servono esercizi, uno stile di vita e di pensiero sano e una palestra dove allenare la mente. Anche un buon allenatore è importante, almeno se non si hanno le basi, una volta compreso gli esercizi, è possibile proseguire in questo percorso anche in modo autonomo. Attraverso esercizi ripetuti e un percorso guidato, è possibile cambiare abitudini radicate e sostituirle con nuove, più funzionali.
Il Sabotatore Interiore: Un grande ostacolo al cambiamento è il “sabotatore interiore” del quale parlo in modo approfondito nei miei libri. Si tratta di una voce dentro di noi, nascosta molto bene, che sussurra che il cambiamento è impossibile, che non vale la pena di provare o che non siamo degni di una vita migliore. È quello che davanti a una proposta di cambiamento che si affaccia nella nostra vita ci dice con voce suadente: “No! Non fa per te! Sono cavolate, cosa penserebbe tua madre? Hai visto che fine ha fatto tuo cugino? E tu pensi di essere migliore di quanti hanno provato fallendo? Torna a pensare alla tua casa e non farti strane idee, NON È PER TE! “
Questo sabotatore può mantenere le persone in uno stato di apatia, scoraggiando qualsiasi tentativo di miglioramento personale. Identificare e sfidare questo sabotatore interno è un passo cruciale verso il cambiamento duraturo.
Mancanza di Autostima: La mancanza di autostima può influenzare profondamente la capacità di una persona di apportare cambiamenti positivi nella propria vita. Se non crediamo di essere degni di felicità o successo, è probabile che ci auto-saboteremo, anche quando le opportunità di cambiamento si presentano. Per lavorare sull’autostima non basta dirsi: da domani avrò più stima di me… non credete a chi vi racconta che è bastato così poco, il lavoro su se stessi non si può fermare alla testa, non basta comprendere che necessitiamo di più autostima nella nostra mente, occorre che questa consapevolezza scenda dentro di noi e permei ogni parte del nostro essere affinché si realizzi un cambiamento vero e duraturo e perché questo avvenga, occorre lavorare duramente sul ritrovare l’amore per se stessi e tornare a comprendere quanto la nostra persona sia meritevole di serenità, attenzioni e quanto altro possa renderla felice… tagliando tutti i rami secchi che impediscono uno sviluppo sano.
Non Avere Obiettivi Chiari: Senza obiettivi chiari e definiti, può essere difficile trovare la motivazione e la direzione per apportare cambiamenti significativi. Stabilire obiettivi realistici e raggiungibili e sviluppare un piano d’azione, può fornire una struttura e un senso di scopo necessari per riuscire nell’intento di migliorare la propria vita. Anche questo non è facile se non si hanno gli strumenti per farlo e spesso ascolto persone che entrano nel mio studio e alla domanda: “quali sono i tuoi obiettivi?” rispondono “non ne ho”, oppure danno risposte vaghe come “voglio essere felice” senza aver mai riflettuto su cosa è per se stessi la felicità…che spesso è fatta di piccole conquiste, di obiettivi appunto da raggiungere. Individuare un motivo chiaro e significativo per voler cambiare può servire come una potente motivazione. Senza un “perché” forte, il desiderio di cambiare può affievolirsi di fronte alle sfide.
Assenza di Supporto: Il supporto di amici, familiari o di un coach professionista può fare una grande differenza nel percorso verso il cambiamento. L’essere umano è un essere sociale e avere una rete di supporto può fornire incoraggiamento, feedback costruttivo e un senso di responsabilità.
Paura ad uscire dalla Zona di Comfort: La zona di comfort è un’area familiare in cui ci sentiamo al sicuro e a nostro agio. Tuttavia, rimanere troppo a lungo nella zona di comfort può impedire il crescere e il cambiare, fa sì che ci si senta al sicuro solo all’interno del recinto che ci siamo creati, recinto che diventa sempre più stretto. Per approfondire questo aspetto ti rimando a questo mio video che affronta queste dinamiche in modo approfondito. Il cambiamento inoltre, comporta sempre un certo grado di rischio. La paura di perdere la stabilità o la sicurezza può impedire a qualcuno di intraprendere nuovi percorsi o di accettare opportunità di cambiamento e si arriva al paradosso per cui per paura di fare un cambiamento in cui ci sia la possibilità di stare male (e in questa visone negativa agisce il sabotatore e tutto ciò che rappresenta un freno interiore, schemi compresi), si sceglie di rimanere dove male stiamo di sicuro. Si preferisce quindi l’accettazione passiva di un male certo alla possibilità di un futuro migliore che in molti casi è molto probabile possa portare solo miglioramenti. È necessario sfidare e spingersi oltre questi confini familiari per esplorare nuove opportunità e crescere come individui.
Abitudine al Rimandare (Procrastinazione): La procrastinazione è un ostacolo comune al cambiamento. Rimandare le decisioni importanti o evitare di prendere misure proattive può mantenere le persone bloccate in situazioni non desiderate. Imparare a gestire la procrastinazione e a sviluppare abitudini di azione può essere cruciale per apportare cambiamenti positivi.
Distrazioni e Sovraccarico di Informazioni: Viviamo in un’epoca di sovraccarico di informazioni e distrazioni continue. Questo può rendere difficile concentrarsi e dedicare energia e attenzione necessarie a realizzare cambiamenti significativi nella propria vita. I social media, mi rivelano quotidianamente il loro effetto nocivo sulla nostra mente. La mole di informazioni facilmente accessibili che ci sommergono ogni giorno, condiziona il nostro modo di pensare, abituandoci a contenuti di rapida consumazione. Questa abitudine erode progressivamente la nostra capacità di riflessione profonda, spingendoci invece verso la gratificazione immediata. Un esempio palpabile è lo scorrimento incessante dello schermo in cerca di notizie veloci e variegate, mentre tendiamo a evitare o scartare contenuti più impegnativi e richiedenti un’analisi più profonda.
Aspettative Sociali o Pressioni Familiari: Le aspettative degli altri possono essere un forte deterrente al cambiamento, specialmente se il cambiamento desiderato va contro le norme sociali o le aspettative della famiglia. Entriamo nel campo dei condizionamenti che operano in modo molto più subdolo di quanto pensiamo.
Ecco quindi che la felicità richiede sacrificio e impegno. Non è un percorso facile, ma è sicuramente più gratificante che rimanere incatenati in una vita insoddisfacente. Con il supporto giusto, la consapevolezza e un impegno serio, è possibile rompere i cicli distruttivi e intraprendere il viaggio verso una vita più appagante e significativa ma ricorda: non avviene da sé, occorre impegno e costanza e soprattutto…fare il primo passo.
Jessica Venturi
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